Giornata storica per Villafranca, ieri: dopo quasi due anni di assordante silenzio nei confronti delle innumerevoli istanze presentate a nome del gruppo “Grillo per Villafranca” da me, Ivo, Elia, Simone, Corrado, Giuseppe, Sara, Francesca, finalmente ieri sera in consiglio comunale il sindaco Mario Faccioli e il presidente Maurizio Facincani hanno dato qualche risposta articolata.
Risposte esaustive come nel caso dell’istanza sui cibi biologici nelle mense scolastiche, di impegno alla collaborazione e all’approfondimento sulla nostra proposta di modifica statuto in difesa dell’acqua pubblica, più fumose e annegate nella polemica con la minoranza nel caso del parco del Tione e dell’ospedale Magalini.
Per ora ci limitiamo a osservare il cambio di atteggiamento da parte di questa amministrazione nei confronti delle nostra istanze, finalmente riconosciute come utili per tutta la cittadinanza villafranchese e meritevoli di ammissione alla discussione in consiglio comunale a norma dello statuto e regolamento comunale.
Siamo intenzionati a insistere: nei prossimi giorni faremo le nostre considerazioni in merito alle risposte ricevute e rilanciamo le istanze presentate e ancora in attesa di risposta (come per esempio l‘istanza sui pannolini lavabili presentata lo scorso settembre).
Vogliamo anche augurare buon lavoro al nuovo segretario comunale, la dottoressa Ilaria Sacchetti e ringraziare il dott. Francesco Botta per il lavoro fatto in questi mesi.
PS: ieri sera record anche nel numeri di utenti contemporanei connessi alla nostra diretta web del consiglio comunale. Complimenti a Simone per l’ottimo servizio di streaming e a Corrado per le riprese di backup!
Mi è capitato in questi giorni, di ricevere a casa una borsa di plastica contenente una bottiglietta vuota e un foglietto dove c’era scritto che una nota ditta che vende acqua in boccioni e filtri ad osmosi inversa per impianti domestici, si proponeva di fare le analisi dell’acqua visti gli ultimi esiti delle nostre zone.
Quanti cittadini presi dalla paura di bere acqua non potabile ci staranno cascando? Una domanda sorge spontanea: secondo voi per gli acquedotti comunali, non abbiamo già le migliori tecnologie a disposizione per avere acqua potabile? Se non è cosi, vi sembra giusto pagare un’ulteriore somma, perchè un privato venga ad installarvi un filtro aggiuntivo o vi porti acqua in boccione proveniente da chissà dove, incentivando l’aumento di plastica buttata e di inquinamento come trasporto?
è controllata costantemente con oltre 6000 analisi all’anno
è economica: 1000 litri costano circa 1 euro. Bevendo l’acqua del rubinetto una famiglia di 4 persone può rispamiare in 1 anno fino a 300 euro
non inquina: non produce rifiuti nè consuma petrolio per imballaggi e trasporti
sgorga sempre fresca direttamente a casa e non ingombra
Detto ciò posso capire che in alcune zone dove c’e’ stato un inquinamento reale e dove le analisi hanno sforato i limiti (deroghe escluse) che si debbano prendere delle precauzioni, non capisco perchè però queste debbano essere prese da un cittadino in privato visto che paghiamo già nelle nostre bollette questo costo.
Certo continuiamo ad aspettarci sempre maggiore impegno dalla società Acque Veronesi che ha preso in concessione questo bene comune, da loro pretendiamo la pubblicazione delle analisi puntuali e approfondite (da tempo chiediamo la pubblicazione con la bolletta) anche con metalli pesanti, pestici e quant’altro, lasciando inoltre anche uno storico sul loro sito in modo che il cittadino sappia valutare se si sta procedendo nel verso giusto.
Oggetto: Interrogazione al Consiglio comunale, art. 21 dello Statuto comunale – art. 42 del Regolamento – “Modifica ed integrazione dello statuto comunale, definizione dei servizi pubblici comunali privi di rilevanza economica” presentata dai signori: prof. Ivo Mondini, Simone Bernabè, Caro Reggiani e Della Valle Giuseppe.”
Trasmetto il parere del segretario reggente formulato a seguito della mia richiesta di inserimento del punto, in oggetto indicato, per esame-approvazione del Consiglio Comunale.
Se ritenete possiamo affrontare il tema di grande rilevanza con modalità propositive quali una proposta di mozione.
Cordiali saluti
Il Presidente del Consiglio Comunale (dott. Maurizio Facincani)”
Le note prodotte dal segretario reggente, dott. Francesco Botta, recitano:
(…) Le modifiche richieste rientrano in una materia coperta da riserva di legge e, pertanto, esorbitano dalle competenze dello statuto. Infatti la definizione di servizi pubblici locali a rilevanza economica o meno e le relative forme di gestione sono disciplinate dall’art. 113 del Dlgs 267/2000 (oggetto di recenti normative introdotte dal D.L. 135/2009).
Pertanto è possibile effettuare le convocazioni richieste (commissioni e capigruppo) ma nel corso delle riunioni occorre evidenziare quanto sopra.
Ma certo che la tutela dell’acqua come bene pubblico non rientra nei poteri delle amministrazioni comunali. Lo sappiamo! Come bene lo sanno i consiglieri comunali di Torino insieme alle decine di amministratori comunali che hanno già deciso di impegnare politicamente i consigli comunali e tutti i loro cittadini per difendere un bene primario per la vita dagli attacchi delle potenti lobby dell’acqua privata.
Una scelta POLITICA: questo chiediamo ai nostri amministratori.
Grazie Presidente per la risposta: attendiamo ora di vedere un deciso atto politico coerente con le posizioni del sindaco (sulla stampa subito dopo il voto in Parlamento che ha imposto la privatizzazione dei servizi idrici), di vari assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza da me personalmente interpellati. Speriamo di vedere presto inserito nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di Villafranca la proposta di modifica dello statuto.
La privatizzazione dell’acqua: Cinque Regioni dicono NO alla privatizzazione dell’acqua. E una della amministrazioni è pure di centrodestra! Piemonte, Toscana, Puglia e Liguria hanno annunciato di voler impugnare davanti alla Corte Costituzionale il decreto legge Ronchi sulla gestione dei servizi pubblici locali, tra cui l’acqua, mentre l‘Abruzzoha usato un cavillo legale. La legge 166/2009 riguarda infatti i servizi di interesse economico e la Regione Liguria ha dichiarato l’acqua un servizio “privo di rilevanza economica”. E’ la prima Regione italiana amministrata dal centrodestra a votare una delibera di questo tipo. Passateparola!
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
del Comune di Villafranca (VR)
e p.c.Al Sindaco del Comune di Villafranca
All’Assessore all’Ecologia del Comune di Villafranca
Villafranca, 05 gennaio 2010
Oggetto:Interrogazione al Consiglio comunale, art. 21 dello Statuto comunale e all’art. 41 Regolamento – Modifica e integrazione dello statuto comunale, definizione dei servizi pubblici comunali privi di rilevanza economica.
Illustre Presidente Maurizio Facincani,
premesso
che nel consiglio di Dicembre 2008, firmatario il consigliere Massimo D’Alto, si era gia discusso e approvato all’unanimità di come l’acqua sia un bene prezioso e indispensabile che deve rimanere pubblico.
con la presente
si chiede
di proporre al Consiglio comunale le seguenti modifiche/integrazioni dello statuto comunale:
riconoscere il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Art. 31 e 114 del dlgs n. 267/2000;
Con osservanza
Simone Bernabè, Ivo Mondini, Carlo Reggiani, Della Valle Giuseppe
Finita la kermesse elettorale (a proposito: domani alle 16:30 saremo presenti alla prima seduta del nuovo consiglio provinciale di Verona), sono riprese le sedute del consiglio comunale anche a Villafranca: nessuna buona notizia sulle nostre Stelle! Si continua con il canovaccio che vede nuove discariche (con l’unica novità della tardiva informazione dell’opposizione della nostra amministrazione contro la nuova discarica a Caluri), un ospedale sempre più fantasma (arriverà addirittura la quinta commissione della Regione Veneto con tanto di assessore alla sanità nei prossimi giorni a Villafranca, ma il problema è che i soldi non ci sono e la nostra ASL è messa male), nessun progetto di mobilità sostenibile (se non hai l’auto privata rimani a casa e basta), nessuna nuova su biblioteca e teatro e cinema e centro sociale per i giovani (anzi qui sembra proprio che non si farà), nessun progetto di copertura wifi per connettere adi internet i cittadini di Villafranca (al contrario si moltiplicano le esperienze intorno a noi: l’ultima è del comune di San Giovanni Lupatoto) e sempre più difficoltà ad avere una connessione ADSL funzionante (ad Alpo siamo al collasso).
Ah, quasi dimenticavo: giugno è finito e non si ha notizie dell’estensione della raccolta porta a porta dei rifiuti in zona industriale Postumia. Aspettiamo fiduciosi qualche notizia.
In questo deserto, uno squarcio di speranza arriva dai bambini con questa virtuosa iniziativa promossa dagli animatori del Grest parrocchiale del Duomo al quale va tutta la nostra ammirazione ed il nostro sostegno. Magari un giorno, i nostri consiglieri li copieranno e faranno sparire le bottiglie di acqua minerale almeno dai banchi del consiglio comunale. Magari un giorno riusciranno anche a promuovere simili iniziative per incentivare la buona e sana alimentazione, oltre ai comportamenti sostenibili contro la produzione di rifiuti anche negli asili e nelle scuole del nostro comune. Noi siamo sempre disponibili a dare una mano: le idee non ci mancano! La parola ad Ivo.
Carlo Reggiani
Ieri sera (mercoledì 24/06, ndr) i 2 figli grandi sono andati alla riunione come animatori del Grest parrocchiale del Duomo; durante la serata il presidente del Circolo Noi, Maurizio ha informato che durante il Grest non saranno più ditribuite bottigliette d’acqua usa e getta, perchè alla fine delle 4 settimane erano circa 1500 e avrebbero prodotto un bel po’ di rifiuto in plastica. In sostituzione verranno fornite ai bambini e ragazzi delle borracce in plastica dura riutilizzabili non solo per l’attività estiva; intanto le hanno consegnate agli animatori spiegando loro che “l’acqua pubblica di Villafranca è molto buona, è supercontrollata, è ricca di calcio che combatte le malattie cardiovascolari“. L’altra buona notizia è che nel bar del circolo Noi saranno messi in vendita prodotti biologici del mercato equo e solidale distribuiti dal circuito della Buona terra; ad esempio al posto delle terribili bibite tipo coca cola i ragazzi potranno assaggiare delle “bibite al sapore di semi di guaranà, un tonificante usato dagli sportivi”.
Naturalmente ieri sera saranno state dette anche altre cose molto interessanti che i figli non sempre colgono con esattezza, ma tanto basta per essere contenti e congratularci con la Parrocchia del Duomo, con i responsabili del circolo Noi e del Grest e con le altre parrocchie che volessero avviare i ragazzi ad uno sitle di vita più sobrio, più solidale con i loro coetanei del terzo o quarto mondo e in sostanza più critico verso i modelli occidentali consumistici e spreconi.
Che un paio delle nostre stelle (acqua pubblica e sviluppo equo, solidale e compatibile) si siano accese a Villafranca ci fa davvero piacere, soprattutto quando la politica e i suoi rappresentanti a livello comunale e provinciale continuano ad ignorale, fingendo che i cittadini non siano interessati al tema dell’acqua pubblica, della salute e della difesa della vita in generale.
Nello scorso consiglio comunale di Villafranca è stata presentata dai consiglieri di maggioranza una mozione sull’acqua pubblica.
Non sappiamo se questa mozione sia una implicita replica alla nostra istanza sulla discarica di Caluri, alla quale non abbiamo ancora avuto risposta formale (lo scorso luglio ci preoccupavamo della possibile infiltrazione nei pozzi dell’acquedotto di inquinanti esistenti nel fondo della discarica segnalate nelle relazioni tecniche di un consulente tecnico dell’amministrazione).
Siamo contenti che da venerdì scorso la difesa dell’acqua pubblica non è più solo una nostra battaglia, ma di tutto il consiglio comunale di Villafranca: il consiglio ha infatti approvato all’unanimità un testo che ribadisce la natura pubblica della risorsa e impegna i nostri amministratori ad operare concretamente per valorizzare l’uso consapevole dell’acqua anche attraverso iniziative simili a quelle già in corso nei comuni vicini (vedi “Beviamo la nostra acqua” di Sommacampagna, campagna citata durante il dibattito in consiglio comunale).
E’ una dichiarazione di principio importante che speriamo si traferisca presto in opera di pressione in Regione Veneto ed in Parlamento: il decreto legge di ques’estate, poi convertito in legge lo scorso agosto, pone dei grandi interrogativi sul futuro della gestione dell’acqua in Italia.
Ovviamente noi rimaniamo in fiduciosa attesa di risposta alle nostra istanze…
Carlo Reggiani
PS: lo scorso 12 novembre abbiamo incontrato il direttore generale di Acque Veronesi. Prossimamente i dettagli.
L’estate per gli italiani è da passare spensierata sotto l’ombrellone, magari sbirciando svogliatamente i vip e i politici nostrani sulle copertine delle riviste popolari. I quotidiani si comprano per la pagina delle parole crociate ed il sudoku.
Una notizia sembra essere scivolata via, senza nessun particolare risalto, senza nessuna riflessione. E i “nostri dipendenti” a Roma lo sanno bene che cosa è l’estate!
Ma per fortuna non tutti gli italiani chiudono gli occhi per 2 mesi. Anzi. Ci sono persone in Italia che gli occhi non riescono proprio a chiuderli. Valentina è una di queste.
Valentina si appella al suo sindaco, Anna Maria Bigon. Noi, con le stesse parole, ci appelliamo al nostro sindaco Mario Faccioli.
ACQUA: L’URGENZA DI AFFERMARNE IL DIRITTO
fermiamo la privatizzazione del servizio idrico
Nell’ambito dell’ultima sessione della Facoltà dell’Acqua, svoltasi presso gli Stimmatini di Sezano dal 5 al 7 settembre, si è discusso con alcuni amministratori della provincia di come vada gestito il servizio idrico integrato. Tutti i presenti hanno affermato che il servizio deve essere pubblico. Peccato però che sia comparso l’articolo 23 bis, un emendamento a disegno di legge del 21 luglio 2008 dal titolo: “Servizi pubblici locali di rilevanza economica”. Quale la novità sostanziale? L’acqua viene inserita tra i servizi pubblici di rilevanza economica, come gas, rifiuti, trasporti ed energia. Entro dicembre 2010 si dovrà attivare una procedura competitiva ad evidenza pubblica. Ma com’è possibile che un bene essenziale per la vita degli esseri umani e di tutti gli esseri viventi venga trattato come una merce, come un servizio da affidare a privati che per loro natura ricercano il profitto e non la garanzia di assicurare a tutti un diritto?
Siamo disposti a lasciare la nostra acqua in mano a chi prometterà la tariffa più bassa, magari una multinazionale straniera, come è già accaduto spesso nelle zone che hanno deciso di aprire la gestione ai privati? Ricordo che Acqualatina, ad Aprilia, ha aumentato in breve tempo le tariffe del 300%.
In Italia sono 64 su una novantina le Autorità d’ambito territoriale ottimale che hanno scelto l’affidamento in house, ovvero ad aziende o consorzi a totale capitale pubblico; tra queste c’è anche quella della provincia di Verona, con i due gestori, Acque veronesi e A.G.S. spa.
Visto che uno degli organi decisionali di AATO è l’assemblea dei sindaci, come pensano di muoversi, di reagire alla scelta del governo o accettare supinamente?
Vorremmo che i nostri sindaci facessero il possibile per evitare che il servizio idrico diventi un qualunque servizio affidato alle logiche del mercato, alla finanza e alle speculazioni.
Vorremmo che ogni statuto comunale affermasse l’accesso all’acqua come diritto inalienabile e universale. Inoltre, in considerazione dell’esigenza di tutelare il pubblico interesse allo svolgimento di un servizio essenziale, con situazione di monopolio naturale (art. 43 della Costituzione), il servizio idrico integrato deve essere considerato un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica. Non possiamo accettare la decisione del governo!
Qui ci vuole una battaglia di civiltà!
Valentina Zuccher Consigliere Comune di Povegliano Veronese