Posts Tagged ‘Acqua’

Amianto nell’acqua: un problema?

9 aprile, 2014

14/11/2014  Il Parlamento Europeo smentisce Publiacqua: l’amianto nell’acqua è cancerogeno, si muore

E’ da qualche anno che nel Bolognese si pongono un interrogativo serio sulla presenza dell’amianto nell’acqua. Vi proponiamo la visione di questo documentario H2A realizzato da Giuliano Bugani, Daniele Marzeddu e Salvo Lucchese.

Quasi tutti gli acquedotti in Italia con poche eccezioni sono in cemento amianto, in quanti lo sanno? Nessuno vuole fare allarmismo ma se è stato ampiamente dimostrato che l’amianto respirato provoca il cancro cosa può fare se ingerito?

Potevamo rimanere con il dubbio? Sicuramente NO! Cosi abbiamo chiesto chiesto riscontro ad Acque Veronesi e qui potete vedere cosa ci hanno risposto,ma anche all’Ulss e qui potete vedere le risposte.

Siamo arrivati a queste conclusioni: l’Istituto Superiore della Sanità ci dice che gli studi fatti a livello internazionale su popolazioni esposte da 1 milione a 200 milioni di fibre su litro non hanno fornito fin’ora chiare evidenze di un’associazione fra eccesso di tumori gastro intestinali e consumo di acqua potabile contenente fibre di amianto.

Anche l’OMS non avvisa alcuna pericolosità per la salute su ingestione, tanto è vero che non ha previsto alcun limite sul consumo di acqua potabile e l’EPA Statunitense (Agenzia per la protezione dell’ambiente) ritiene accettabile un limite di 7 milioni di fibre per litro.

Nonostante ciò la nostra rete idrica presenta delle perdite in media del 30% e  necessita di trovare risorse finanziarie stimate in 60 miliardi per essere rinnovata.

Inoltre non si è ancora dato esito al referendum sull’acqua dove si è ribadita la ripubblicizzazione ed è stata abrogata “la remunerazione del capitale investito” togliendo di fatto il profitto. Non credete che un bene cosi importante per la nostra vita dovrebbe essere tenuto maggiormente in considerazione?

FONTI:

http://www.dirittoambiente.net/file/rifiuti_articoli_686.pdf http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/05/inchiesta-acqua-acquedotto-perdite.shtml

Lo stato delle acque in provincia di Verona

2 febbraio, 2014

L’acqua è un bene da preservare con atteggiamenti virtuosi pubblici e privati.

L’acqua potabile, e cioè con caratteristiche organolettiche tali da renderla adatta all’uso umano,non è illimitata. Acqua pulita e biodiversità sono e devono restare beni comuni. Senza la tutela della biodiversità i costi della purificazione con i mezzi bio-tecnologici (depuratori, ecc.), diventeranno sempre più insostenibili per la comunità umana e anche per l’agricoltura, che hanno bisogno di acqua pulita.

Si evidenzia sempre più la necessità di riunire tutti gli elementi conoscitivi in una unica banca dati, con informazioni chiare e leggibili, a cui possano accedere tutti: tecnici, ricercatori, medici, ispettori e privati cittadini.

A breve tutti i video degli interventi:

Luca Cecchi per comitato Acqua Bene Comune Verona:

Tiziano Quaini per Associazione Veneta dei Produttori Biologici:

Giampaolo Velo per ISDE Verona Associazione Medici per l’Ambiente:

Giovanni Beghini per ISDE  Verona Associazione Medici per l’Ambiente:

Rassegna dei casi di inquinamento nelle acque sia superficiali che profonde a Verona e Provincia – Lorenzo Albi, Presidente Legambiente Verona:

Modello idrogeologico del sottosuolo, con particolare riferimento a Verona e provincia – Mirco Meneghel, geografo e geologo dell’università di Padova:

Rapporto fra inquinamento e tutela della biodiversità – Braioni Maria Giovanna, biologa, prof. senior dello Studium patavinum, Università di Padova. Michele Dall’O’, PhD Modellistica Matematica dei Sistemi Ambientali:

Il sistema di approvvigionamento provinciale, le variazioni nel tempo della qualità delle falde, i controlli dell’Ente Gestore, i punti di criticità – Mario Dal Grande – Acque Veronesi:

Incidenza dei fitofarmaci nell’inquinamento delle acque sia superficiali che profonde – ARPAV:

I problemi di salute pubblica, i punti di criticità e le proposte di miglioramento – Massimo Valsecchi, Direttore del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20:

Sostenibilità tecnica, economica ed ambientale nel trattamento e gestione delle acque reflue – Ing. Francesco Fatone, PhD Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona:

Buona visione!

ACQUA una delle nostre 5 stelle

11 giugno, 2012

ACQUA è una delle nostre 5 stelle. E per acqua  intendiamo  quella pubblica Acqua Bene Comune.

E’ trascorso un anno dalla vittoria dei 2 Referendun a cui  anche noi abbiamo  contribuito con le nostre forze a fianco dei comitati referendari. Abbiamo dato  il nostro aiuto concreto prima con la raccolta  firme, con la richiesta dei certificati elettorali e la consegna delle stesse in Cassazione e l’anno sucessivo  con la propaganda referendaria e i volantinaggi nelle piazze e le affissioni dei manifesti sugli stalli elettorali in varie località della provincia di Verona, senza contare tutta la propaganda e l’informazione on-line.

Sono stati due anni impegnativi ma abbiamo vinto, gli italiani hanno vinto, ma ad un anno di distanza nulla è cambiato e purtroppo l’esito referendario è tutt’ora disatteso.

Abbiamo così deciso di proseguire nella nostra battaglia aderendo alla Campagna di Ubbidienza Civile per l’attuazione del Referendum promossa dal comitato Acqua e Beni Comuni Verona.

Siamo già tornati in piazza a Villafranca le domeniche mattina con il nostro banchetto ZEROPRIVILEGI, e oltre all’aggiunta di nuove bandiere, alla nostra lotta di civiltà si è aggiunta quella  rivolta a rivendicare l’Acqua come Bene Comune su cui non si devono fare profitti.

Con la vittoria del secondo quesito referendario del 12 giugno 2012 è stata abrogata la norma che prevede “la remunerazione del capitale ” pari al 7% del capitale investito.  I Gestori e Ministero a partire dal 21 luglio 2011, data di abrogazione delle leggi oggetto di referendum, avrebbero dovuto aggiornare le tariffe alle nuove disposizioni di legge, eliminando dalla bolletta la quota di “remunerazione”, ma dopo un anno non si è ancora provveduto all’adeguamento stabilito con il voto.

Siamo assolutamente convinti che il Referendum, in quanto massima espressione democratica della volontà popolare, non può essere ignorato, per cui ci uniamo al Comitato Veronese Acqua e Beni Comuni e alla Carovana dell’Acqua di Villafranca e chiediamo a  tutti i cittadini, utenti del servizio idrico di aderire alla campagna di “Obbedienza civile”, compilando formali reclami su moduli prestampati che saranno poi recapitati  ai gestori e alle AATO. Siamo  disponibili ad aiutare i cittadini nella compilazione di tali istanze ai nostri banchetti in piazza e a recapitarle direttamente.

Per informazioni e aggiornamenti oltre ai nostri banchetti in piazza, potete consultare  la pagina facebook  Acqua Bene Comune Verona.  Potrete trovare tutti gli aggionamenti dei banchetti e  gli Sportelli di Obbedienza Civile disponibili nella provincia di Verona.

Passateparola!

Nadia Zulian

Prevenire è meglio che curare

22 settembre, 2011

AGGIORNAMENTO 26/09/2011 Dopo sollecito via email sono state aggiornate le analisi sul sito di Acque Veronesi.

Tra pochi giorni e per esattezza il 30 di Settembre sta per arrivare un brutto anniversario, nel 2009 era riscoppiato il caso Atrazina a Villafranca. In merito avevamo fatto anche un’istanza chiedendo ad  Acque Veronesi maggiore trasparenza con i propri utenti, pubblicando le analisi approfondite dell’acqua in maniera più frequente almeno trimestralmente  in bolletta o mensilmente sul sito.

Come cittadini ci siamo fatti delle domande a riguardo e avevamo chiesto spiegazioni al gestore, il quale ci aveva risposto che le analisi venivano pubblicate semestralmente. Ad oggi siamo al 22 di Settembre se guardate le analisi sul sito troviamo ancora il secondo semestre 2010!!!

Vorrei capire perchè certi buoni suggerimenti dati all’amministrazione non vengono tenuti in considerazione, come vorrei anche capire perchè il sindaco che è il principale responsabile della salute dei suoi cittadini insieme al suo assessore all’ambiente non decida autonomamente di intrapprendere queste azioni di trasparenza nel proprio comune.

Le analisi dell’acqua approfondite come del resto ha risposto anche l’ulss 22 sono sempre comunicate puntualmente anche al sindaco!

Qual’e’ allora l’impedimento di inserire queste analisi sul sito del comune mensilmente e magari di lasciarle anche  in bacheca?  Perchè per esempio non non viene pubblicata anche la data di quando sono stati cambiati i filtri a carbone attivo?

A volte piccole azioni possono portare a dei grandi risultati, mi auguro perciò che questo richiamo non sia preso come una critica dal solito cittadino lamentone, ma che per l’amministrazione sia un motivo per migliorare anche con i contributi delle persone.

Maggiore trasparenza e incentivo al consumo dell’acqua di rubinetto ha un duplice vantaggio: diventa per i cittadini maggiore redditività e salute acquistando meno bottiglie di plastica e per l’amministrazione un minor costo di smalitimento,  tutte politiche a noi tanto care.

Simone Bernabè

4 SI un orgasmo democratico!

15 giugno, 2011

possiamo solo dire hanno vinto i cittadini!

GRAZIE VILLAFRANCHESI!

GRAZIE ITALIANI!

Adesso basta speculare sui beni comuni! Iniziamo dall’acqua

23 marzo, 2011

Proprio in questi giorni c’è stata la ricorrenza della giornata mondiale dell’acqua e penso possiamo fermarci a riflettere un secondo sull’importanza vitale di questo bene. In Italia  dobbiamo iniziare a prendere decisioni serie e immediate, facendo intanto una scelta politica chiara, occorre modificare gli statuti di tutti i comuni inserendo che questo bene primario deve essere privo di rilevanza economica. Dobbiamo inoltre incentivare al massimo il consumo dell’acqua del rubinetto e creare fin da bambini una cultura sull’importanza di difendere e non sprecare questo bene comune. Acqua e rifiuti e qualità dell’aria  sono strettamente correlati, bere acqua di rubinetto vuol dire evitare di buttare un sacco di plastica in discariche e inceneritori inquinando quell’ambiente che poi danneggia le nostre falde.  Dobbiamo inoltre considerare che con questa semplice azione andiamo ad eliminare anche  tutto il traffico su gomma che viene generato dal trasporto.

Perciò la dobbiamo smettere di consumare acqua in bottiglia perchè è più sicura e controllata, quando è vero l’esatto contrario, la cosa che manca è solo maggiore trasparenza.

Bevendo l’acqua in bottiglia non facciamo che incentivare la speculazione di questo bene fondamentale per la nostra esistenza! Allora bene l’iniziativa Acqua a km zero organizzata da comune Verona, Provincia, Acque Veronesi, Aato, AGS (Azienda gardesana servizi) ma poi dobbiamo pubblicare anche le analisi puntuali e approfondite sia da parte del gestore magari nella bolletta e sul sito, che del comune e non ogni 6 mesi ma almeno mensilmente altrimenti diventa solo propaganda politica. Vorrei ricordare anche e qui lascio l’articolo dell’Arena, quanto pagano di concessione le società che imbottigliano in Veneto, vale a dire una miseria e che i costi dell’inquinamento, nonchè dello smaltimento vanno poi a finire sempre nelle nostre tasche. Altro problema è anche la rete idrica che è un colabrodo e servono diversi miliardi di euro e una buona pianificazione per sistemarla, figurarsi se ci può pensare un privato che deve massimizzare più che può i suoi guadagni.

Allora è ora che come cittadini ci svegliamo!

A Giugno VOTIAMO 2 “SI” ai referendum per l’acqua!

L’Arena 22/03/2011

Giornata dell’acqua: in Veneto
il record degli imbottigliamenti

Dossier Legambiente: l’Italia con 192 litri di acqua minerale pro capite si conferma il Paese europeo con il più alto consumo di acqua in bottiglia, aumentato di cinque volte dal 1980 a oggi. Ma le tariffe pagate dalle società imbottigliatrici alle Regioni sono spesso bassissime. «In Veneto», dice Bertucco, «ha dimezzato il canone a fine 2009»

Rovigo. L’Italia con 192 litri di acqua minerale pro capite si conferma il Paese europeo con il più alto consumo di acqua in bottiglia.

Con una media che è più del doppio rispetto alle altre nazioni d’Europa, il Belpaese solo nel 2009 ha imbottigliato, infatti, ben 12,4 miliardi di litri, di cui solo l’8% destinato al mercato estero.

Il volume di affari di 2,3 miliardi di euro nel 2009 è rimasto invariato rispetto all’anno precedente, ma è in continua ascesa negli ultimi trent’anni: dal 1980 a oggi i consumi sono aumentati di cinque volte, e con loro anche la produzione di acqua imbottigliata.

Alla crescita smisurata cui però non è corrisposto un proporzionale aumento delle tariffe pagate dalle società imbottigliatrici alle Regioni italiane, spesso ancora stabiliti da regio decreto come in Molise e in Sardegna o da regolamenti di oltre 30 anni fa, come la legge regionale del 1977 della Liguria.

A denunciare il quadro nazionale delle concessioni dell’acqua sono Legambiente e la rivista Altreconomia che, in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, tornano a fare il punto della situazione sulla gestione idrica in Italia con il dossier Acque minerali: la privatizzazione delle sorgenti in Italia.

Secondo il dossier, infatti, è ancora un obiettivo lontano l’adeguamento delle leggi regionali sui canoni di concessione alle linee guida nazionali approvate nel 2006 e che prevedono tre tariffe: da 1 a 2,5 euro per metro cubo o frazione di acqua imbottigliata; da 0,5 a 2 euro per metro cubo o frazione di acqua utilizzata o emunta; almeno 30 euro per ettaro o frazione di superficie concessa.

Eppure per l’altissimo valore della risorsa idrica e l’impatto ambientale causato dai consumi da primato delle acque in bottiglia, le Regioni dovrebbero attivare al più presto un lavoro di revisione dei canoni di concessione per l’imbottigliamento dell’acqua che porterebbe anche ad un forte incremento dei fondi incassati.

Al contrario, oggi le amministrazioni che incassano i canoni nella gran parte dei casi non riescono nemmeno a raggiungere una quota sufficiente a coprire le spese necessarie per i controlli o per lo smaltimento delle bottiglie di plastica utilizzate.
«L’acqua e la sua gestione sono questioni centrali nel nostro Paese. Lo hanno confermato un milione e 400 mila cittadini che si sono impegnati in prima persona per chiedere a governo e Parlamento di modificare la legge che obbliga la privatizzazione del servizio idrico», dice Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto.

«Ma mentre il dibattito pubblico/privato per la gestione del servizio idrico è ancora in corso», prosegue Bertucco, «in Italia esiste già una forma di privatizzazione dell’acqua, o meglio delle sorgenti concesse a prezzi ridicoli alle società che imbottigliano.
Una sorta di obolo in netto contrasto con il volume di affari del settore ma soprattutto in confronto all’altissimo valore di una risorsa limitata e preziosa come è l’acqua di sorgente».

Dal 2006 ad oggi sono solo 13 le Regioni che hanno varato una nuova normativa secondo il processo di revisione, mentre alcune regolano ancora i canoni di concessione con leggi del secolo scorso.
Rispetto allo scorso anno sono tre le Regioni che hanno modificato le regole per il rilascio di concessioni per l’imbottigliamento dell’acqua: Abruzzo e Lombardia con maggior successo, il Veneto che invece ha peggiorato la normativa e la Puglia che pur avendo aumentato il canone, ha mantenuto un canone per superficie.

«Nel Veneto», ricorda Michele Bertucco, «le novità sono purtroppo negative. Infatti se con il canone di 3 euro per ogni metro cubo imbottigliato, stabilito nel 2007, la Regione deteneva il primato nazionale, a fine 2009 con una legge regionale ad hoc ha “condonato” questo aumento. Alle aziende del settore per gli anni 2007-2009 è stato concesso di corrispondere un canone di 1,5 euro per metro cubo imbottigliato, a condizione che il pagamento venisse effettuato entro il 31 dicembre 2009. E il tutto avviene in una regione che ogni anno (è il record nazionale) nelle 19 concessioni autorizzate imbottiglia 2.415.671.214 litri d’acqua».

Secondo la classifica di Legambiente e Altreconomia tra le regioni bocciate perché prevedono i canoni di concessione solo in base alla superficie della concessione e non sui metri cubi di acqua imbottigliata, ci sono Liguria, Molise, Emilia Romagna, Sardegna, Puglia e la Provincia autonoma di Bolzano.

Se in Molise a stabilire il canone è ancora il Regio Decreto del 1927, che fissa un importo di circa 10 euro per ogni ettaro dato in concessione, in Liguria dove la legge regionale del 1977 stabilisce che per ogni ettaro dato in concessione si pagano solo 5 euro.

Emilia Romagna e Sardegna, invece, fanno pagare solo in base alla superficie della concessione, rispettivamente circa 19 e 37 euro per ettaro.
La Puglia invece pur avendo approvato nel 2010 una nuova norma in materia che alza la tariffa di concessione, ha lasciato come criterio di pagamento dell’acqua solo un canone di superficie.

Un caso a parte è infine quello della Provincia autonoma di Bolzano che determina il canone in base alle portate annue concesse con l’effetto di far pagare poco anche prelievi potenzialmente molto elevati.

Tra le regioni “rimandate” perché prevedono canoni in funzione dei volumi di acqua ma al di sotto di 1 euro per metro cubo imbottigliato, ci sono Piemonte, Basilicata e Campania. Promosse con riserva per aver previsto il doppio canone sulla superficie della concessione e sui volumi di acqua, superiore o uguale a 1 euro a metro cubo il Veneto, la Val d’Aosta, le Marche, la Provincia autonoma di Trento, la Lombardia, l’Umbria, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana.
Tra queste il Veneto ha peggiorato la normativa con uno sconto incomprensibile, mentre la Lombardia ha approvato una nuova legge aumentando i canoni di concessione, anche se parzialmente.

Tra regioni promosse perché hanno previsto i maggiori canoni per le concessioni sulle acque minerali, anche quest’anno c’è il Lazio, affiancato dall’Abruzzo che con una nuova normativa ha finalmente alzato i canoni, adeguandosi alle linee guida nazionali. Eppure il business continua a essere insostenibile per la collettività sotto il punto di vista economico e ambientale.

Basta pensare che l’utilizzo di oltre 350 mila tonnellate di Pet, per un consumo di circa 700 mila tonnellate di petrolio e l’emissione di quasi un milione di tonnellate di Co2.
Delle bottiglie utilizzate solo il 78% sono in plastica e solo un terzo viene riciclato mentre i restanti due terzi finiscono in discarica o in un inceneritore. Ad alto impatto ambientale è anche il trasporto visto che solo il 15% delle bottiglie viaggia su ferro, mentre il resto si muove sul territorio nazionale su gomma, su grandi e inquinanti tir.

Simone Bernabè.

Acqua, obiettivo statuto comunale e referendum

18 novembre, 2010

Continua il nostro percorso di informazione e di sostegno alla campagna referendaria sull’acqua.

Ricordando a tutti la manifestazione nazionale che si terrà a Venezia il 4 Dicembre per chiedere al Governo una moratoria sull’applicazione delle norme per la privatizzazione del servizio idrico in ttesa del risultato del referendum chiusto da un milione e 400 mila italiani, vi invitiamo:

Martedi 23 Novembre 2010 (ore 20:45) in Sala Consigliare a Villafranca in via Rinaldo (entrata laterale del Municipio) per la proiezione del dvd: “Per Amore dell’acqua FLOW”, un bellissimo film di Irene Salinas.

Questa iniziativa è il proseguimento di un percorso che è iniziato con una nostra interrogazione al consiglio comunale,  continuando con  “Operazione Trasparenza” (le  richieste ad Acque Veronesi, all’Ulss22),  seguito dalla recente delibera dell’amministrazione all’unanimità nell’ultimo consiglio, nella quale viene dichiarato che l’acqua è un bene comune e il servizio idrico è privo di rilevanza economica.

Ci auguriamo che questa mozione acceleri il lavoro della commissione statuto per arrivare alla modifica dello statuto comunale con l’inserimento di questi principi.

Due gli appuntamenti anche questo weekend:

– Sabato pomeriggio  (20/11, ore 15-18) parteciperemo al presidio a Verona in piazza Brà organizzato dal Comitato Acqua bene Comune. Sono previsti interventi di comitati e associazione di Verona provincia a sostegno della richiesta di moratoria

– Domenica mattina (21/11, ore 9:30-12:30) ci troverete a Villafranca in piazza davanti al Duomo: distribuiremo i volantini per entrambe le giornate e spiegheremo ai cittadini i motivi della richiesta di moratoria.

Vi aspettiamo come sempre numerosi!

PS: Ringraziamo il Presidente del Consiglio Comunale di Villafanca Maurizio Facincani ed il Sindaco Mario Faccioli per averci concesso per la prima volta l’uso gratuito della sala consigliare e invitiamo tutto il consiglio comunale a partecipare alla serata.

Acque Veronesi, vogliamo maggiore trasparenza e tempestività!

7 giugno, 2010

AGGIORNAMENTO: Tea s.p.a società che gestisce l’acqua a Mantova, fornisce le analisi in bolletta e a richiesta.

Stiamo entrando piano a piano nell’estate, momento in cui il consumo di acqua raggiunge il picco e la responsabilità del cittadino inizia a farsi sentire.

Ricordandovi le 10 semplici regole per risparmiare questo bene prezioso e nel contempo riempire un pò il portafoglio vorrei ritornare con questo post a Dicembre 2009 quando il comune, insieme con Acque Veronesi ed esperti dell’Ulss 22 facevano il punto sulla situazione di alcuni pozzi. A seguito dell’inquinamento dovuto all’Atrazina, sono stati cambiati dei filtri in carbonio e ritirata l’ordinanza del sindaco che bloccava il consumo di acqua potabile per certe zone, tutto è tornato alla normalità. Qualcuno ha più avuto notizie sui risultati recenti delle analisi della nostra acqua? Ci siamo lamentati molte volte del fatto, che vengono  effettuati tanti controlli,  ma non vengono pubblicati online in maniera frequente.

E se una persona non possiede internet? Perchè non inserirli nella bolletta? E’ cosi grande il costo di una pagina in più per aumentare trasparenza e tempestività all’insegna della sicurezza del cittadino? E se così fosse, perchè non esporli frequentemente nella bacheca in comune?

Ho guardato per scrupolo sul sito di Acque Veronesi, la data delle analisi è ferma al secondo semestre 2009 e siamo al 7 Giugno 2010 non vi sembra un po’ troppo? E’ facile aumentare le bollette quando è ora, un po’ meno garantire un buon servizio per il cittadino.

Cosi ho provato a vedere un’altra società di gestione Brianza acque, sul loro sito le analisi sono puntualmente bimestrali e non semestrali e i valori pubblicati vanno ben oltre i semplici elementi dell’acqua. Sulle analisi pubblicate infatti troviamo inoltre: Batteri Coliformi, Escherichia Coli, Enterococchi, Ferro, Cadmio, Cromo, Piombo, Alluminio e molto altro. Perchè Acque Veronesi è cosi sintetica sulle pubblicazioni?

Come cittadini non pensate sia giusto pretendere che questi dati  siano puntuali e dettagliati?

In attesa che qualcuno possa darci spiegazioni in merito, invito i cittadini a tenere controllato oltre che la bolletta, anche la bontà e l’accuratezza delle analisi dell’acqua, siamo più sicuri con l’acqua del rubinetto questo è un dato di fatto, ma bere con gli occhi chiusi non so se possa essere la scelta migliore, visti anche i problemi che abbiamo avuto.

p.s. La nostra richiesta di modifica dello statuto comunale in riferimento all’acqua come bene pubblico privo di rilevanza economica sta aspettando una scelta politica ben precisa.

Torino lo ha già fatto, come tanti altri comuni e vista la risposta al referendum ormai a 800.000 firme (solo a Villafranca 1600) penso che per tutti i cittadini, questo gesto abbia un valore molto importante, rinnoviamo quindi il nostro appello a tutta l’amministrazione.

E invito tutti a sollecitare un migliore servizio qui nello spazio riservato dal gestore.

Simone Bernabè

Acqua sicuramente pubblica, ma soprattutto preziosa

20 Maggio, 2010

E’ passato più di un mese, da quando abbiamo iniziato questa battaglia per arrivare a un referendum perchè l’acqua rimanga pubblica  e abbiamo raggiunto fin’ora un buon risultato superando le 500.000 firme in poche settimane. Un grande lavoro di tanti gruppi,  dove i cittadini ci stanno dimostrando, che questo tema è molto sentito. Su questo, vorrei riprendere però anche un altro aspetto altrettanto importante, di cui parla anche Lester Brown sul blog di Beppe Grillo, sottolineando quanto questo bene sia prezioso. Ho trovato su internet un video, secondo me molto significativo di una puntata del “Senso della vita” condotta da Paolo Bonolis un anno fa ma ancora attuale, dove Giuseppe Altamore autore del libro Qualcuno vuol darcela a bere (ringrazio Mirco Moreschi e il suo blog NogaraOnLine per la dritta) ci fornisce dei dati molto significativi, che sono sicuramente peggiorati e su cui vi invito se non lo avete ancora fatto a riflettere.

Vi riporto la parte più significativa:

Il 70% del nostro corpo è composto di acqua, un bambino appena nato ne possiede il 90%. L’Acqua oltre all’uso alimentare, serve anche per l’agricoltura (70%), per l’industria e soprattutto all’igiene. 2 miliardi e 600 mila persone sono senza servizi igienici. Un miliardo e mezzo di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Ogni giorno dalle 14.000 alle 30.000 persone muoiono a causa di malattie correlate all’acqua, di queste almeno 5000 sono bambini.  il 15% delle risorse d’acqua mondiali è in mano alle multinazionali, una grande fetta tenendo conto che la maggior parte della terra non ha servizi idrici e che questo bene diventa sempre più importante e strategico per il controllo dei paesi. Entro il 2025 su una popolazione mondiale di 8 miliardi, 2 miliardi e 300 milioni non avranno acqua potabile. Lo sciaquone del WC in un paese occidentale impiega una quantità d’acqua uguale a quella che nel terzo mondo una persona impiega per lavare bere e cucinare nell’arco dell’intero giorno. il 7 per cento della tariffa della bolletta dell’acqua va a remunerare, di diritto, il capitale investito: garantendo un profitto per legge agli imprenditori (anche esteri). Il 50% delle risorse idriche in Italia è stato dato in mano a privati. Il 20% della popolazione mondiale, detiene l’86% delle risorse e consuma l’88% dell’acqua disponibile. Un terzo del paese in Italia non ha accesso regolare all’acqua potabile. Il consumo dell’acqua si è sestuplicato fra il 1900 e il 1995, più del doppio del livello di crescita della popolazione della terra. Negli ultimi 50 anni la quota procapite nel mondo di acqua si è dimezzata grazie a un consumo e a un aumento della popolazione sempre maggiore).

Siamo arrivati a questi dati e continueremo a peggiorarli grazie a commissari per l’emergenza idrica che per anni non risolvono nulla, a reti idriche ormai vecchie, che non vengono sostituite e che hanno grandissime perdite, al fatto che mangiamo senza seguire le stagioni e pochi prodotti locali, ai tanti pozzi privati che minano le falde aumentandone la dispersione, all’industria dell’imbottigliamento che ci illude e ci inganna sulla purezza e sulle qualità di quello che consumiamo nelle bottiglie, quando il solo obbiettivo è il guadagno, al fatto che siamo i primi consumatori di acqua in bottiglia al mondo, ai ridicoli canoni che facciamo pagare ancora oggi come concessione per l’imbottigliamento, all’uso scondiderato di pesticidi e di concimi che facciamo, al fatto che ricicliamo poco l’acqua piovana, alla mancata separazione fra acque nere e chiare, ai continui disastri ambientali che perpetriamo sul pianeta e a tutto ciò che buttiamo nel cestino senza preoccuparci di dove va a finire e se viene riciclato.

Dobbiamo pensare a tutti i gesti e a tutte le decisioni che prendiamo per il nostro quotidiano in merito a questo bene importantissimo, anche questo è fare bene politica, diamo l’esempio sempre prima noi come cittadini e poi pretendiamo anche che lo facciano i “nostri dipendenti”, perchè questo influirà sulla nostra vita e su quella delle nostre generazioni.

Simone Bernabè

Vi lascio qualche link interessante in merito:
Appennino la guerra dell’acqua a secco il paese delle-fonti
Privatizzare lacqua per darla a chi ecco cosa succede in sicilia
Acque minerali canoni di concessione spesso quasi regalati
Acque minerali e far west per i canoni di concessione regionale
23 Marzo 2010 l’Arena
Dossier acque minerali
Dossier Acque minerali 2010
Dossier un paese_in_bottiglia
Bocciata l’acqua che la san benedetto vuole imbottigliare
Acqua potabile buona e sicura

Istanza ai sensi dell’art 21 dello Statuto comunale sulla presenza di atrazina nell’acqua potabile del Comune di Villafranca

3 ottobre, 2009

IstanzaAtrazina

Al Signor Sindaco del Comune di Villafranca

All’Assessore all’Ambiente

Al Presidente del Consiglio comunale

Al Presidente di Acque Veronesi  – s.c.a.r.l

Oggetto: Istanza ai sensi dell’art 21 dello Statuto comunale sulla presenza di Atrazina nell’acqua potabile del Comune

Premesso che

  1. da notizie di stampa, de L’Arena del 1 ottobre, si apprende che
  • sono state ritrovate tracce di atrazina nell’acqua potabile che serve le comunità di Dossobuono, Calzoni, Rizza e l’Aereoporto Catullo oltre i limiti di legge
  • il Sindaco in data 30 settembre ha emesso ordinanza di divieto  dell’uso alimentare dell’acqua dell’acquedotto nelle predette zone, in base ad una segnalazione del SIAN dell’Usl 22 in data 29 settembre
  • già nell’estate del 2005 fu riscontrato inquinamento di atrazina nel pozzo di Quaderni e successivamente nella frazione di Alpo e che “In via precauzionale fu chiuso anche uno dei tre pozzi vicini al paese, quello di Comotto. Come oggi, anche allora fu predisposto il rifornimento con autocisterne. Il problema fu risolto a fine novembre, dopo che il Consorzio intercomunale servizi integrati (Cisi), società che allora gestiva l’acquedotto, ebbe rigenerato i filtri dei pozzi di Cadelora e ripulito quelli della Maddalena e Comotto.” (Arena del 1 ottobre 2009, pag 25)
  • che il Sindaco ha dichiarato “«Sporgeremo denuncia contro ignoti», afferma il sindaco, «per scoprire la causa dell’inquinamento». Poi aggiunge: «Cadelora e Quaderni sono zone che, anche in passato, hanno presentato lo stesso problema. Sono in zone dove l’agricoltura intensiva ha fatto largo uso, in passato, di questi erbicidi».

  1. il Comunicato Acque veronesi del 1 ottobre 2009 pubblicato sul sito ufficiale ad un certo punto recita:


“Il pozzo Cadelora, che serve insieme ai pozzi Comotto e Maddalena, le frazioni di Dossobuono, Alpo e Rizza, in seguito ad ulteriori analisi svolte dal laboratorio di Acque Veronesi, è stato individuato come fonte del principio dell’inquinamento, che comunque presenta valori di poco al di sopra del valore limite previsto dal decreto legislativo. Il pozzo in questione è stato immediatamente posto fuori servizio nel giorno 30 settembre 2009 allo scopo di garantire che l’acqua distribuita nelle rete idrica delle frazioni interessate rientri nei limiti previsti. In contemporanea è stato aumentata l’erogazione dell’acqua dai pozzi limitrofi Comotto e Maddalena, che non presentano valori anomali, mantenendo così invariata la quantità d’acqua richiesta. In riferimento sempre al pozzo Cadelora, entro la fine della prossima settimana, è previsto il ripristino dell’impianto di trattamento dell’acqua. Operazione, questa, che consentirà la piena funzionalità del sistema idrico della zona con la riapertura del pozzo. Acque Veronesi, continuerà a monitorare il trend delle analisi con frequenti controlli

In considerazione del fatto che

  • Il gruppo Amici di Beppe Grillo di Villafranca ha tra le sue finalità principali la difesa e la promozione dell’uso dell’acqua pubblica, essendo una delle 5 stelle che hanno caratterizzato ben 2 campagne elettorali (Comunali  di Villafranca 2008 e Provinciali 2009 di Verona)
  • Ha dato il suo sostegno pubblico all’ente “Acque veronesi” nell’incentivazione del consumo di acqua pubblica e nell’incontro del 12 novembre 2008 col Direttore dell’ente il gruppo si era offerto di pubblicare i dati delle analisi periodiche
  • Sul blog da noi gestito https://pervillafranca.wordpress.com/ giungono in continuazione lamentele riguardo al ritardo e alla inadeguatezza dei mezzi di comunicazione messi in atto per segnalare il problema

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
SI CHIEDE

L’amministrazione comunale si adoperi affinchè l’ente Acque veronesi verifichi che tutte le procedure di tutela della salute siano state rispettate e che gli impianti di trattamento delle acque dei pozzi citati siano funzionanti allo stato ottimale

L’amministrazione comunale utilizzando il corpo dei vigili urbani adotti tutte le misure di controllo e prevenzione affinchè episodi del genere non si ripetano

L’ente Acque veronesi operi in completa trasparenza con i propri utenti, pubblicando con periodicità regolare sul proprio sito tutti i dati delle analisi effettuate nei vari comuni aderenti, compreso quello di Villafranca

Il Comune di Villafranca pubblichi gli stessi dati sul proprio sito con aggiornamento costante e diviso per le frazioni nei quali sono state effettuate le analisi.

Cordialmente

Villafranca di Verona, 2 ottobre 2009

Per la lista civica “Grillo per Villafranca”

Ivo Mondini