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Che aria tira a Villafranca?

9 giugno, 2012

Abbiamo partecipato alla serata organizzata dal comitato contro il nuovo casello di Dossobuono in cui si parlava della qualità dell’aria a Villafranca.

Anche noi siamo contrari a questa opera faraonica costruita su un ipotetico aumento di passeggeri, in una delle ultime zone verdi comprendente anche il parco “Mariotto”. Ricordiamo che la procura di Verona sta ancora indagando sull’aeroporto Catullo per la mancanza di valutazione di impatto ambientale e per la gestione quantomeno “allegra” dello scalo.

Villafranca ha già dato anche troppo, sia per attraversamento di aerei che di traffico che sono la principali cause di inquinamento come è stato fatto vedere da ARPAV. E’ ora che trasformiamo questo fantomatico sviluppo in vere e proprie compensazioni ambientali per tutto il nostro territorio frazioni comprese.

A Villafranca abbiamo bisogno di alberi e di un vero parco! E’ da Settembre 2011 che abbiamo fatto un’istanza per l’aeroporto ma ad oggi nessuna risposta!

L’amministrazione fa “orecchie da marcante”!  Ma lo statuto non dice all’art.19 che il sindaco dovrebbe rispondere entro massimo 60 giorni? Non solo hanno tolto ai cittadini la possibilità di formulare domande di interesse collettivo in consiglio comunale, ma non rispettano neanche le istanze dei cittadini che gli vengono presentate.

L’unica aria buona che sento sta arrivando a Villafranca è quella delle elezioni, meditate gente! meditate!

Simone Bernabè

Quaderni, Dossobuono e da stasera Alpo: i cittadini di serie B si ribellano

4 giugno, 2012

A Quaderni torna l’incubo di una nuova discarica dopo 25 anni dall’esperienza terribile di Ca Baldassarre (stasera riunione spontanea dei cittadini a Quaderni).

A Dossobuono invece di avere soluzioni per ridurre il pesante inquinamento atmosferico di un aeroporto, due autostrade e una tangenziale, i cittadini sono costretti a lottare contro il progetto di un nuovo inutile casello dell’A22 al posto di un parco pubblico (martedì 5 giugno assemblea del Comitato contro il casello).

E da stasera anche Alpo (completamente dimenticata nell’azione amministrativa di 4 anni di giunta Faccioli) ha la sua battaglia (messaggio appena ricevuto), che diventerà la battaglia anche di chi vi scrive in qualità di abitante di Alpo:

Hanno aperto il primo tratto della Grezzanella dalla rotonda di Dossobuono alla rotonda di POVEGLIANO-LE CHE’.
Probabilmente perché chiuderanno via Cadellora per il completamento dei lavori del sottopassaggio ferroviario e della rotonda sulla STATALE.
Il traffico pesante diretto alla zona industriale di Madonna dell’Uva Secca viene deviato (percorrendola) all’inizio del centro di Povegliano verso Via Verona (Casotti) e fatto rientrare su Via Dosdegà con un giro dell’oca.
Ma la Grezzanella non doveva alleggerire il traffico appunto di Via Dosdegà per i mezzi diretti alla zai di Povegliano?
Perché il sindaco di Povegliano non fa transitare i mezzi destinati alle proprie aziende provvisoriamente dal centro (sono 500 mt) magari facendo un senso unico di circolazione? Visto che che c’è la possibilità?
Che cosa fa l’Amministrazione di Villafranca per opporsi a questa ennesima provocazione? 
E comunque basta realizzare (anche con solo ghiaia) 250 mt di passaggio. I problemi di POVEGLIANO sono suoi non dei cittadini di Alpo.
Non so come verrà presa la cosa dalla popolazione che per anni e anni ha dovuto subire.
Cordialità.

Nessun amministratore villafranchese presente e passato riuscirà a trovare ancora scuse per tutti questi anni di provincialismo e di scandalosi interessi privati.

E’ arrivata l’ora di riprendere il mano il nostro futuro, affrontando il presente senza girarsi dall’altra parte, senza accontentarsi di tante belle parole e buone intenzioni, con la convinzione che è possibile tutelare il bene comune e farlo coincidere con il benessere di tutti.

Ci vediamo alle assemblee.

Carlo Reggiani
Amici di Beppe Grillo di Villafranca 

A Malpensa parlano di disastro ambientale e al Catullo di cosa si parla?

3 ottobre, 2011

Da tempo ci chiediamo: “ma il Catullo sarà veramente sviluppo per Villafranca? Quali compensazioni sono state fatte nella nostra città per ricevere ogni giorno tutto questo inquinamento? Abbiamo dei dati? Sono stati fatti degli studi seri indipendenti? In quali zone? E i cittadini di Villafranca cosa ne pensano?

Certo la vicenda di Malpensa non ci conforta molto, l’unica cosa che sappiamo come sempre è che abbiamo le PM10 alle stelle. Ed il resto delle sostanze inquinanti?

Seguendo i lavori del nostro consiglio comunale negli ultimi anni (compresa l’ultima seduta di venerdì scorso) ancora non siamo riusciti a conoscere un dato fondamentale: Quanti sono gli introiti che il comune riceve dall’aeroporto Catullo?

Detto e fatto! Abbiamo presentato un’istanza in merito e ora attendiamo risposte:

Al Signor Sindaco del Comune di Villafranca

e P.c. All’Assessore comunale all’Ambiente

Al Presidente del Consiglio comunale

Oggetto: ISTANZA sugli introiti ricevuti dall’ Aeroporto Valerio Catullo, ai sensi dell’art 19 dello Statuto comunale

I sottoscritti cittadini di Villafranca,

premesso

chiedono:

1. se il Comune di Villafranca riceve direttamente, e con quale periodicità l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco,
2. di conoscere l’esistenza di eventuali altri proventi versati dell’Aeroporto Catullo al Comune di Villafranca a titolo di compensazione per l’impatto ambientale dell’infrastruttura sulla città e con quale periodicità,
3. quale sia la destinazione dei proventi dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco e di eventuali compensazioni per impatto ambientale.
4. a quanto ammonti il totale dell’imposta TARSU non versata dalla società Aeroporto Catullo per tutti i periodi di imposta arretrati.
5. di poter visionare il contratto in essere con la società AMIA in particolar modo l’organizzazione del servizio di raccolta porta a porta.
6. di conoscere se è in progetto il passaggio dalla tassa TARSU alla tariffa TIA con politiche tariffarie atte a far pagare in base alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto, incentivando invece con sconti e abbuoni pratiche di riduzione dei rifiuti come compostaggio domestico e uso di pannolini lavabili

In attesa di un cortese riscontro nei termini stabiliti dallo Statuto, porgono distinti saluti.

Villafranca di Verona, 30 settembre 2011

Catullo sviluppo o “disastro ecologico”?

28 giugno, 2011

AGGIORNAMENTO: Il parco del Tione è una delle opere che dobbiamo pretendere! L’inquinamento dell’aeroporto e del traffico deve essere compensato, questa zona insieme alla parte del fiume sono il polmone di Villafranca, cittadini restiamo uniti, nessuno ce lo potrà togliere e noi come gruppo lotteremo con tutte le forze perchè venga mantenuto e potenziato. Basta opere assurde come il calcio Chievo ora dovete darci il verde che ci spetta per legge.

Milano, a Malpensa business & decessi
Scalo sotto inchiesta per “disastro ecologico”

Un documento esclusivo inchioda Sea, la società che gestisce l’aeroporto, per aver messo a rischio la salute di 250mila persone. Nella zona le vittime di malattie respiratorie sono quattro volte di più del resto della provincia. Un altro duro colpo ai piani di espansione dell’azienda in Borsa. E adesso la palla passa alla magistratura

“Disastro ecologico nell’area adiacente Malpensa, nel pieno Parco del Ticino, dovuto al sorvolo degli aeromobili in decollo”. Una riga che ha il peso di un macigno per chi vive sotto le rotte dello scalo, per i progetti di espansione dell’aeroporto che vuol diventare il grande hub padano e sulla quotazione del gestore Sea che il Comune di Milano ha pianificato in autunno. Grazie a documenti esclusivi raccolti dal fattoquotidiano.it si scopre che l’aeroporto della salvezza in realtà è una condanna per l’ambiente e per le popolazioni che vivono entro un’area di 100 chilometri quadrati, una minaccia per la salute di 250mila cittadini sacrificati sull’altare della ragion politica. La nuova giunta Pisapia dovrà presto farci i conti e intanto i decessi in zona Malpensa per malattie respiratorie sono 4 volte superiori rispetto al resto della provincia.

A definire “disastro ecologico” l’impatto di Malpensa è una nota del ministero dell’Ambiente del 7 ottobre 2010 trasmessa a tutti gli enti con competenze aeroportuali: Regione Lombardia, ente Parco del Ticino, ministeri di Trasporti e Agricoltura. Peccato che quel dossier sia rimasto nel cassetto, forse per non danneggiare l’imminente collocamento del titolo Sea che dovrebbe portare al Comune di Milano un dividendo da 160 milioni, già scritto a bilancio dalla giunta Moratti. La notizia rischia di far saltare l’operazione: dopo gli addii di Alitalia nel 2007 e Lufthansa oggi, chi mai investirebbe su un “disastro ecologico”? Chi comprerebbe azioni di una società che va incontro a milioni di euro di indennizzo?

Alla comunicazione ministeriale è allegata una relazione del Corpo Forestale dello Stato, comando di Varese, che attesta la moria degli uccelli e la desertificazione dei boschi e termina ipotizzando “un’eventuale costituzione di parte civile del ministero dell’Ambiente”. I lumbard sono seduti su una bomba pronta a esplodere in una guerra legale di tutti contro tutti: ministero contro ministero, enti locali contro Sea, comitati contro la Regione.

E a Villafranca dove sono le opere di compensazione per inquinamento e traffico? Perchè il sindaco Faccioli si accontenta di trasformare un’area a ridosso di Calzoni destinata ai parcheggi di aeromobili e di spostare di poco il casello di Dossobuono mentre Sommacampagna chiede compensazioni per Caselle? Perchè il sindaco vuole fare la battaglia solo per preservare il casello e la metropolitana leggera che ricadono proprio nelle fasce dove l’ENAC vuole imporre vincoli più restrittivi? Perchè l’aeroporto non ha ancora la Valutazione di impatto ambientale V.I.A.?

E se succedesse a Villafranca?

1 settembre, 2009

20090901CorriereIncidenteCatullo

Ore 22.10 del 1 settembre 2009 – Corriere della Sera

Airbus diretto a Fiumicino urta la pista
di Verona durante il decollo: danni

Colpita la carlinga posteriore: l’aereo è rimasto a terra. Inchiesta dell’Agenzia nazionale per la sicurezza sul volo

ROMA – Attimi di terrore all’aeroporto Catullo di Verona. Un Airbus A320 in fase di decollo ha urtato la pista con la parte posteriore della carlinga riportando danni alla struttura. L’aereo, che era diretto allo scalo romano di Fiumicino, non ha potuto proseguire il volo. L’incidente è avvenuto martedì e l’agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto subito un’inchiesta tecnica.

ANALISI DELLE SCATOLE NERE – «In fase di decollo, al momento del distacco dal suolo – ha spiegato Ansv – l’A320 urtava la pavimentazione della pista con la parte posteriore, riportando danni alla struttura dell’aereo stesso. Alla luce dei danni riportati, l’evento è stato classificato quale incidente». L’Agenzia ha reso anche noto che un team investigativo sta raggiungendo Verona per «espletare un primo sopralluogo operativo ed acquisire i registratori di bordo», le cosiddette scatole nere.

Mentre la “politica” mette in scena un teatrino inqualificabile (non uso parole tipo “VERGOGNA”, altrimenti vengo tacciato di demagogia poco costruttiva) sulle sorti dell’ospedale Magalini ad oggi inutile per gestire qualsiasi emergenza, migliaia di cittadini di Villafranca e Sommacampagna vivono quotidianamente sotto un rischio purtroppo non trascurabile, con strutture di pronto intervento e soccorso tutte da verificare soprattutto in previsione dei milioni di viaggiatori (e relativi migliaia di voli aggiuntivi) che si aggiungeranno nel nostro scalo, attratti dal Motorcity.

Stasera qualcosa non ha funzionato sul volo per Roma. Anche a Madrid qualcosa andò storto esattamente un anno fa. Ora che l’aeroporto è diventato civile, possiamo avere finalmente qualche verifica sull’impatto di questa infratruttura sul nostro territorio?

Ma soprattutto, oltre alla questione sempre irrisolta dei documenti di VIA e VAS mai prodotti per il Catullo, è vero che il Piano di Rischio dei Comuni dell’intorno aeroportuale deve essere ancora integrato nei piani regolatori?

Carlo Reggiani

Se il Comune si è dimenticato della discarica di Caluri…noi invece no!

25 gennaio, 2009

In attesa che il Comune di Villafranca risponda alla nostra ormai semestrale istanza, mercoledì 21 gennaio siamo stati al consiglio comunale dei “nostri dipendenti”, per fortuna non timidi, del vicino comune di Sommacampagna durante il quale si è discusso di una interrogazione già ampiamente trattata su www.vivicaselle.eu circa l’incompatibilita’ tra area areoportuale e discariche emersa nella recente INFORMATIVA TECNICA – VALUTAZIONE DELLA MESSA IN OPERA DI IMPIANTI DI DISCARICA IN PROSSIMITÀ DEL SEDIME AEROPORTUALE dell’E.N.A.C..

Come per la discarica Siberie di Sommacampagna in procinto di essere attivata, e quella PRO-IN pronta a ricevere i rifiuti, anche quella di Caluri ricadrebbero nell’area definita “sedime aeroportuale”.

Riporto la premessa dell’ INFORMATIVA TECNICA DELL’ENAC del 17.12.2008:

L’Art. 707 del Codice della Navigazione ed il capitolo 4 parag. 12 del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti mette in capo ad ENAC il compito di identificare le attività presenti sul territorio che potrebbero essere potenzialmente pericolose per la navigazione.
Al fine di garantire la sicurezza della navigazione aerea, l’ENAC individua, quindi, le zone da sottoporre a vincolo nelle aree limitrofe agli aeroporti e stabilisce le limitazioni relative ai potenziali pericoli per la navigazione.
L’Art. 711 prescrive che nelle zone di cui all’articolo 707, sono soggette a limitazioni le attività che, come lo smaltimento dei rifiuti, costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o comunque un pericolo per la navigazione aerea.
La realizzazione e l’esercizio delle attività di smaltimento dei rifiuti, fatte salve le competenze delle autorità preposte, sono pertanto subordinate all’autorizzazione dell’ENAC, che ne accerta il grado di pericolosità ai fini della sicurezza della navigazione aerea.
Il paragrafo 7.9 del cap.7 Parte 3 dell’ICAO Airport Service Manual (Doc. ICAO 9137-AN/898 ) indica in 13 km dal sedime aeroportuale il limite consigliato per l’insediamento di attività di smaltimento.

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L’assessore all’ecologia Granuzzo (l’amministrazione qui è di centrosinistra e vuole la discarica che è di proprietà del comune) sostiene che la nota tecnica dell’ENAC datata 17/12/2008 non ha valore retroattivo rispetto alle date di deposito dei progetti delle due discariche di Sommacampagna, e che entrambe non sono interessate dalle tipologie di rifiuti che permetterebbero all’ENAC di dissentirne la realizzazione, in quanto si tratta di rifiuti non putrescibili quindi privi di sostanza organica fonte di attrazzione per uccelli.

Prima parte

 Seconda parte (dal minuto 34 la parte relativa alla discarica)

 

Cosa ne pensa il nostro assessore all’ambiente Alessio Adami? E poi che fine hanno fatto i due legali incaricati, dalla giunta a settembre ’08, di seguire la documentazione presentata dalla ditta Rope di Savona per la riapertura della discarica per un compenso di 4 mila 284 euro ciascuno? La nostra amministrazione si è dichiarata contro la riapertura della discarica di Caluri, ma non sta facendo niente per fermarla.

Credo che un parere all’ENAC comunque sia d’obbligo!

Sara Vallan

Tragedia di Madrid

21 agosto, 2008

Riceviamo da Beniamino Sandrini: penso che non solo lui, vedendo le immagini terrificanti di Madrid, si sia chiesto cosa sarebbe successo con una tragedia simile vicino a casa nostra…

Si potrebbe fare una valutazione simile considerando che, con condizioni di vento sfavorevole (non così rare), i decolli avvengono in senso opposto rispetto al normale, verso Caluri/Villafranca.

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Se lo stesso incidente aereo accaduto a Madrid… fosse successo a Verona… dove sarebbe caduto l’aereo?
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Sul mio blog: www.vivicaselle.eu ho scritto questo messaggio:

Beniamimo Sandrini

Mobilità a Villafranca

5 agosto, 2008

Nella nostra campagna elettorale vi parlavamo di istituire un Ecopass per i mezzi pesanti che attraversano la nostra città, una soluzione immediata ed economica e subito fattibile per respirare aria molto meno inquinata e ricavarne delle entrate per il comune da impiegare in nuovi servizi per il cittadino.

Sono passati circa tre mesi e il nostro pensiero di riuscire a disincentivare il passaggio dei mezzi più inquinanti e far tornare la nostra città un po più vivibile, torna a farsi sentire.

Come siamo messi con i livelli di inquinamento a Villafranca? Non abbiamo ancora i dati di rilevamento delle centraline sulle polveri sottili che dovrebbero essere fisse e manca un quadro approfondito di quello che stiamo respirando.

Addirittura i nostri amministratori neanche si sono presentati al primo tavolo provinciale sull’inquinamento dell’aria, convocato dall’assessore all’ecologia Coletto, presenti tutti i comuni della cintura metropolitana di Verona (Non sono stati invitati? Sanno già tutto? Hanno “lasciato detto”? Chiederemo lumi al sindaco).

Ma forse non è tanto questo il problema, sappiamo benissimo che siamo al limite, la questione più importante è che non stiamo ancora facendo niente per salvaguardare la vivibilità della nostra città e salute dei suoi cittadini.

Sembra che questo problema per il momento sia stato parcheggiato, abbiamo visto l’articolo apparso sull’Arena poco tempo fa, si dava la colpa al fatto che d’inverno anche le caldaie fanno la loro parte e che misurare l’inquinamento vicino all’autostrada o all’aeroporto non è uguale alla misurazione in punti con basso impatto ambientale. L’articolo parlava di questionari per poter sapere quali tipi di caldaie sono in uso dai cittadini, quanto sono vecchie e con quale alimentazione funzionano. Alessio Adami, il nostro assessore all’ambiente, ci diceva che aveva appena ereditato la poca documentazione in merito lasciata della vecchia amministrazione e che era ancora presto per sapere qualcosa.

Alla mattina insieme con mia moglie porto i miei figli all’asilo in due delle vie più trafficate (Nino Bixio e Angelo Messedaglia), ogni giorno penso a quanto sarebbe bello avere un vero e proprio centro storico, mantenendo solo il minimo del traffico necessario per le attività commerciali, incentivando l’uso delle bici, sostituendo i mezzi pubblici e incentivando i privati con metano o gpl. Per i cittadini sarebbe come festeggiare la sagra di S.Pietro e Paolo tutti i giorni, ma quando si parla di questa cosa sembra si racconti una bella favola.

Passeggiando per le vie di Villafranca volantinando per la nostra lista civica durante la campagna elettorale, ho riscoperto la voglia di gustarmi questo territorio, cosa che di solito facevo in macchina con i finestrini alzati, ma mi sono accorto anche bene cosa stiamo respirando.

Tanto inquinamento da traffico stradale, senza contare che abbiamo vicino un aeroporto e che dal 2006 i voli non hanno fatto che aumentare.

Si parla ora di nuove procedure di decollo; io li vedo e sento dalle finestre di casa, in fase di atterraggio nella zona Madonna del Popolo e ne passa uno ogni 5 minuti quando va’ bene.

Cosa c’è nell’aria che respiriamo, ve lo siete mai chiesto? Non c’e’ nessuno che attualmente vi può rispondere e la cosa non è più accettabile.

Andate a leggere il blog di Vivicaselle che da tempo studia l’inquinamento acustico e ambientale dell’aeroporto e vi renderete conto se ancora non lo sapete di cosa sto parlando.

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Simone Bernabè

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PS: la nostra stella sulla mobilità auspicava anche un decoroso servizio di trasporto pubblico per il collegamento delle frazioni con il centro di Villafranca e verso Verona, in modo da permettere anche ai lavoratori, e non solo agli studenti, di usare gli autobus. In attesa di conoscere le linee programmatihe dell’amministrazione Faccioli anche su questo tema, chiediamo al neo-consigliere ATV Mario Faccioli (AGGIORNAMENTO: neo-vicepresidente): cosa sta facendo per i cittadini di Villafranca in tema di mobilità pubblica?